NELLA primavera del 1904 e precisamente, se dobbiamo prestar fede alla data cronologica del Liber Pontij�calis, il 12 marzo, erano gi� scorsi tredici secoli dalla morte di quel papa, il cui nome pi� che qualsiasi altro � strettamente associato all'ordinamento della liturgia romana.Il centenario di S. Gregorio Magno richiama per doppio titolo l'attenzione sulla storia del testo liturgico non meno che su quella del canto ecclesiastico. Vengono senza forse in primo luogo quei pezzi di preci e di canto variabili nelle ...
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NELLA primavera del 1904 e precisamente, se dobbiamo prestar fede alla data cronologica del Liber Pontij�calis, il 12 marzo, erano gi� scorsi tredici secoli dalla morte di quel papa, il cui nome pi� che qualsiasi altro � strettamente associato all'ordinamento della liturgia romana.Il centenario di S. Gregorio Magno richiama per doppio titolo l'attenzione sulla storia del testo liturgico non meno che su quella del canto ecclesiastico. Vengono senza forse in primo luogo quei pezzi di preci e di canto variabili nelle singole messe, la codificazione dei quali nel sacramentarium e nell'antiphonarium form� la regola costante dei secoli avvenire e che risale al padre del corale gregoriano. Meriterebbe poi uno studio accurato la questione riflettente, l'estensione secondo la quale egli, in maniera corrispondente, avrebbe compiuto l'ordinamento dei pezzi di lettura della chiesa romana. L'opinione generale almeno gli attribu� invece fin dall'antichit� il compimento del canon missae romano1, sebbene esso abbia iniziato la sua marcia trionfale fino alla remota Irlanda sotto il nome di S. Gelasio I (492-496).Le ricerche che qui seguono si occupano per l'appunto dell' origine di questo canon; esse, che sono un frutto dello studio comparativo della liturgia occidentale ed orientale assunto parecchi anni fa e tante volte e sotto nuovi aspetti ripreso dall'autore, escono alla luce come modesto contributo alla glorificazione internazionale e veramente cattolica di quel grande, che parve segnasse al giudizio dei posteri un periodo s� nuovo nella storia della chiesa romana, come prima di lui spio l'epoca di Costantino aveva fatto.Questo nostro saggio si collega per un lato ad un interessamento pi� che millenario e per l'altro alla letteratura moderna ancor poco estesa in proposito.dott. Antonio Baumstark
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