Quando il primo volume del Capitale di Marx venne pubblicato, nel 1867, furono molti a rendersi conto della sua potenza dirompente a livello politico e teorico. Il tenore scientifico della trattazione e la complessit??? dei temi trattati, tuttavia, lo rendevano di difficile fruizione per un pubblico meno preparato. Il che, ovviamente, era un paradosso, dal momento che Marx intendeva gettare luce sullo sfruttamento del capitalismo ai danni proprio della classe lavoratrice e dei pi??? deboli. Cos???, ai quattro angoli del ...
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Quando il primo volume del Capitale di Marx venne pubblicato, nel 1867, furono molti a rendersi conto della sua potenza dirompente a livello politico e teorico. Il tenore scientifico della trattazione e la complessit??? dei temi trattati, tuttavia, lo rendevano di difficile fruizione per un pubblico meno preparato. Il che, ovviamente, era un paradosso, dal momento che Marx intendeva gettare luce sullo sfruttamento del capitalismo ai danni proprio della classe lavoratrice e dei pi??? deboli. Cos???, ai quattro angoli del mondo, numerosi estimatori di Marx si misero all'opera per sintetizzarlo e proporlo ai lettori in una forma pi??? semplice. In Italia il primo a dedicarsi a questa impresa fu Carlo Cafiero. Nel Compendio del Capitale, Cafiero espone all'uomo della strada tutti i passaggi nodali del pensiero marxista con un linguaggio diretto e vitale, subito comprensibile: dal rapporto fra merce, moneta e Capitale, al tema del plusvalore, del salario, e dell'accumulazione.Si tratta di un libro indispensabile per avvicinarsi al capolavoro di Marx con una preparazione adeguata. E si tratta, soprattutto, di un utilissimo strumento di formazione politica e di lotta.
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